Promettendo felicità e compimento per l’uomo, la fede cristiana fornisce un contributo centrale a una formazione complessiva della personalità. Ma dove si colloca di preciso questo contributo? Per saperlo, il libro indaga in che cosa consiste la salvezza promessa e come l’uomo peccatore arriva a parteciparvi.
Per tutta la vita siamo sfidati a formare la nostra personalità, per condurre un’esistenza riuscita, piena, realizzata. La fede cristiana, d’altro canto, promettendoci felicità e compimento, fornisce un contributo capitale in questa direzione. Ma di quale contributo si tratta, di preciso? Per saperlo, il libro indaga in che cosa consista la salvezza promessa dall’opzione di fede e come l’uomo peccatore arrivi a parteciparvi.
Böttigheimer affronta la questione chiamando in causa il concetto di “riconoscimento”. Mostra che il riconoscimento incondizionato di Dio, in Gesù, per ogni essere umano può improntare stabilmente la personalità individuale. E se la religione cristiana è anzitutto un messaggio di salvezza, quest’ultima è allora esprimibile proprio con la categoria di riconoscimento. Lì i contenuti centrali della fede sono veicolabili oggi in modo più comprensibile di quanto non avvenga con altri concetti più tradizionali.
Un’ottima analisi, davvero innovativa, dei fondamenti di una antropologia cristiana.
«È come un eccellente vino di un rinomato vigneto, invecchiato in ottime botti. Esperienza e tradizione, fede e ragione, riflessione e immaginazione, ineffabilità e incarnazione si uniscono a meraviglia in un libro che presenta il mistero dell’amore di Dio, figurato e testimoniato per il nostro tempo» (Lieven Boeve, Università cattolica di Lovanio).
Descrizione
In un mondo secolarizzato, imperniato sui consumi e altamente tecnologizzato, possiamo ancora fare esperienza del mistero di Dio? A partire da un’attenta analisi sociale della cultura occidentale e a partire dell’ascolto della grande tradizione cristiana della “domanda su Dio” (Anselmo d’Aosta), questo libro risponde positivamente.
Godzieba si concentra sul carattere dialettico di Dio – da un lato l’accessibilità (la sua “presenza”) e dall’altro l’eccesso (la sua “assenza”) – e sulla convinzione che «Dio è amore» (1 Gv 4,16). Se la conoscenza di Dio è diventata un problema nella cultura occidentale, la risposta cristiana ritrova nell’esperienza umana un «punto di accesso naturale alla fede», grazie al quale aprirsi al mistero di Dio come Trinità.
Il taglio contemporaneo del libro deriva dalla sua insistenza sulla fede come azione incarnata: è questo il modo più sincero di partecipare al mistero dell’amore di Dio, che è «la risposta al mistero del mondo e degli esseri umani» (Walter Kasper).
EÃÄ possibile elaborare un punto di vista originale sui dieci comandamenti, che non sia soltanto religioso, ma anche laico e legato alle differenze di genere, coniugato cioeÃÄ al maschile e al femminile?
È quanto ci si è proposti di fare con la collana Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà, in cui ogni volume è dedicato all’analisi di un comandamento.
Questo primo libro prende in considerazione il primo comandamento – «Non avrai altro Dio al di fuori di me» – , di cui si indaga il significato originario, si individuano alcune interpretazioni storiche per giungere infine a una possibile attualizzazione. L’uomo contemporaneo vive spesso un «delirio di onnipotenza» che lo induce a percepire la propria libertà come potere assoluto: se si vive ignorando Dio, ci si sente dèi. Questa sembra essere la vera idolatria dei nostri tempi.
PeculiaritaÃÄ di questo volume (come dei successivi) eÃÄ la pluralitaÃÄ delle prospettive: la norma divina eÃÄ considerata non soltanto dal punto di vista stretta- mente religioso, ma anche da quello letterario, sociologico, etico e filosofico. Un punto di vista inedito eÃÄ poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies ÃÅlowski (1941-1996).
Il testo eÃÄ scritto a piuÃÄ mani da autori competenti nelle singole discipline.
Destinatari
Studenti delle medie superiori; docenti.
Operatori pastorali, gruppi biblici, educatori.
Curatore Pier Paolo Frigotto (Soave, 1967), laureato in lettere e in giurisprudenza, insegna italiano e latino presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio (Verona).Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari) con i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti.
Autori
Olinto Brugnoli, giornalista e critico cinematografico, eÃÄ delegato regionale per il Veneto del CISCS (Centro internazionale dello spettacolo e della comunicazione sociale) e membro del Comitato di direzione della rivista EDAV (Educazione audiovisiva).
Tiziano Malgarise (San Bonifacio, 1966), laureato in lettere presso l’Università di Padova con una tesi in storia della critica, è docente di lettere presso il liceo «Guarino Veronese» di San Bonifacio.
Giuseppe Pellizzaro, sacerdote della diocesi di Vicenza e docente di teologia morale presso il Seminario diocesano e la Facoltà teologica del Triveneto. È componente del Comitato etico per la pratica clinica dell’azienda ULSS 6 diVicenza.
Piero Stefani insegna filosofia della religione presso l’Università degli Studi di Ferrara ed ebraismo presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. È direttore scientifico della Fondazione del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah (MEIS) con sede a Ferrara.
Dio: che cosa sappiamo di lui? Possiamo conoscere la sua volontà? Perché permette il male? Che cosa significa “Trinità”? Ciò che la fede cristiana insegna su Dio deve oggi sapersi giustificare tanto davanti alle tradizioni bibliche quanto davanti alle domande degli uomini e delle donne contemporanei. Richiede rigore intellettuale, ma anche umiltà di fronte alle esperienze di altri ambienti culturali e storici; spinge a concentrarsi sull’essenziale.
Il Dio cristiano: un Dio vincolante, obbligante (verbindlich). E un Dio coinvolgente. In questo libro essenziale è esposta la dottrina teologica su Dio, oltre le opinioni del momento, in un costante dialogo con religioni, sensibilità e filosofie contemporanee.
Dalla quarta di copertina:
Che cosa insegna la fede cristiana su Dio? Che cosa possiamo sapere di lui? Le convinzioni religiose sono motivabili? Che cosa può deporre in favore della loro verità? Ci sono delle prove dell’esistenza di Dio? Che cosa significa Trinità? Perché Dio permette il male? Possiamo conoscere la sua volontà? Le risposte a queste domande non dovrebbero proporre solo delle opinioni qualsiasi, bensì rendere possibile un discorso impegnativo, coinvolgente.
Una dottrina cristiana su Dio deve sapersi giustificare davanti alle tradizioni bibliche così come davanti alle domande degli uomini; richiede rigore intellettuale, ma anche umiltà davanti alle esperienze fatte in altri ambienti culturali e storici; e spinge a concentrarsi sull’essenziale.
Il libro di Jürgen Werbick soddisfa queste esigenze mentre presenta una moderna dottrina su Dio che spazia dalla filosofia della religione alla teologia fondamentale e alla dogmatica, senza evitare nessuna di queste domande. Il termine tedesco ricorrente è verbindlich, che significa “vincolante, obbligante”: deriva da verbinden, “legare, collegare” e richiama il greco leghein, da cui deriva logos: nel significato di “parola, ragione, senso”. Dio vincolante e obbligante e dunque coinvolgente.
«Questa opera costituisce un’ulteriore conferma della profondità speculativa del pensiero di Werbick. Il nostro autore rivisita filosofi e teologi, sia del passato che dell’età moderna – in particolare Nietzsche –, e si confronta con loro, alla luce delle questioni e delle sensibilità contemporanee. Deve essere molto apprezzata la capacità di Werbick non solo di saper argomentare la dottrina di fede, ma di darle maggiori ragioni nel momento in cui è necessario riformularla in considerazione delle sue aporie».
Paolo Gamberini, S.I. (Napoli), direttore di Rassegna di Teologia
Torna in libreria, dopo l'edizione Mondadori del 1979, un classico della teologia e della filosofia contemporanee. Nella nuova prefazione Hans Küng afferma che oggi "sia i rappresentanti di Dio in terra sia i loro oppositori hanno perso credibilità". La crisi della Chiesa e delle ideologie però non ha fatto cadere l'attenzione per la domanda sull'assoluto, semmai l'ha resa più intensa: Dio esiste? E se sì, chi è? Dov'è? Come lo possiamo conoscere? Küng ha la sua risposta ovviamente, ma questo saggio si sviluppa soprattutto attorno all'inquietudine, alla curiosità, al dubbio, come appare già dall'impressionante abbondanza di punti interrogativi, così insolita per un libro di teologia. In queste pagine si snoda un lungo viaggio alla ricerca del fondamento della fede. Si impara a conoscere che cosa pensavano di Dio i protagonisti del pensiero moderno, Descartes e Pascal, Spinoza e Kant, Hegel e Schopenhauer, Feuerbach e Marx, Nietzsche e Heidegger e molti altri. Il confronto si allarga agli esploratori della psiche come Freud, Jung, Adler, e a uomini di scienza come Darwin, Einstein, Heisenberg. L'obiettivo di Küng però non è riducibile a una disputa tra dotti: con stile fresco e coinvolgente, egli scandaglia nel passato per illuminare il presente e far emergere tutta l'urgenza delle eterne domande dell'uomo.
E' possibile parlare di Dio in un contesto di incertezza del senso? Sì, a condizione che si offra, come suggerisce Italo Mancini, un cristianesimo capace di liberare la storia e di creare uno spazio per l'invocazione. Ma ciò richiede la fatica della riflessione e il dialogo con la cultura.
La fede nasce come dono di Dio. E' Lui che si rivela, ci parla, si comunica con tutto il Suo amore invitando la nostra vita alla festa di questo amore. la rivelazione di Dio, dunque, è il primo passo di quel cammino del Padre senza il quale noi non potremmo uscire da noi stessi per muoverci verso di Lui che è nostra vera gioia. Questo dono è anche una chiamata e una responsabilità per la nostra esistenza. Il testo intende soffermarsi sulla rivelazione di Dio e su tutte le sue dimensioni, con uno sguardo attento sull'uomo e sul nostro tempo.
Francesco Cosentino (Catanzaro 1979), ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Attualmente insegna teologia fondamentale presso l'Istituto Teologico "Ecclesia Mater" di Roma. Ha già pubblicato: Un Dio possibile. Cristianesimo, immaginazione e "morte di Dio", Cittadella Editrice 2009 e Immaginare Dio. Provocazioni postmoderne al Cristianesimo, Cittadella Editrice 2010.
Rimettere Dio al centro della nostra vita e' assolutamente necessario e indispensabile, poiche' solo una laicita' ''sana e positiva'', che tenga sempre presente la figura di Dio nelle nostre azioni, puo' portare alla realizzazione del bene comune.
Mentre si moltiplicano le pubblicazioni volte a dimostrare l'inesistenza o la contraddittorietà di Dio, la cultura del Dio limitante - ostacolo alla libertà, all'autonomia, alla felicità dell'uomo - è penetrata fin nel popolo cristiano. E sta proprio qui, nel mostrare quanto tale idea sia fuorviante, la sfida per la Chiesa di oggi, una sfida della massima importanza che è insieme pastorale e culturale. La ricerca dell'autore si colloca sul piano della riflessione teologica, ma mantiene lo sguardo fisso sulla spiritualità e sull'azione pastorale.
Che cosa hanno detto i pensatori più autorevoli di tutti i tempi sul divino? Nei venticinque secoli trascorsi molti pensatori di diversa estrazione hanno espresso le loro idee su Dio. In questo libro l’americano Andrew Pessin ne prende brevemente in esame novanta, a cominciare dai filosofi greci Platone e Aristotele per finire con i contemporanei Daniel Dennett e Richard Dawkins. Molti filosofi ammettono la loro fede in Dio, soprattutto i più antichi e i medievali, altri la negano, altri ancora si collocano in posizione intermedia, ossia credono nella divinità, ma non nella sua perfezione e infallibilità.
Da qui alcune delle questioni fondamentali alle quali non è mai stata trovata risposta. Come si spiega il male nel mondo? Come si concilia l’onniscienza di Dio con il libero arbitrio dell’uomo?
Secondo Cicerone, se Dio conosce gli eventi futuri in anticipo, allora non è possibile sostenere che l’uomo sia libero: non avrebbe meriti quando compie il bene né colpe quando commette cattive azioni.
Per l’illuminista Voltaire la questione è: se Dio può fare miracoli e non interviene in difesa degli innocenti, possiamo ritenerlo onnipotente?
Secondo Kierkegaard invece, Dio non è conoscibile per mezzo della ragione. Il rapporto con la divinità è una questione di fede e di passione, e prescindedalla logica.
E così via, dalla dichiarazione di Nietzsche secondo cui «Dio è morto», all’affermazione di Paul Davies, sostenitore della tesi secondo cui la struttura dell’universo richiede un disegno intelligente, Dio Esiste? propone una serie di autorevoli teorie e riflessioni su un dibattito antico come il mondo stesso.s
Lezione inaugurale dell'Anno Accademico 2001-2002 per la cattedra di Storia della Pastorale, presso l'Istituto Pastorale Redemptoris Hominis". La lezione espone la dottrina dell'uomo "immagine di Dio" secondo i Padri. " L'autore affronta il tema della dignita dell'uomo nel pensiero dei Padri della Chiesa, sia in area asiatica sia in area alessandrina. Dove si colloca l'immagine di Dio nell'uomo? Nell'anima e nel corpo, o nella sola anima? Siamo al cuore dell'antropologia patristica e l'interpretazione che ne viene data si mostra quanto mai attuale.